Highlights
  Alla
  fine
  della
  stagione
  estiva
  del
  2013
  è
  stata
  effettuata
  la
  consueta
  
  Campagna
  glaciologica
  da
  parte 
  degli
  operatori
  del
  Servizio
  Glaciologico
  del
  CAI
  Alto
  Adige
  (SGAA)
  che
  hanno
  controllato
  circa
  30
   
  ghiacciai,
  scelti
  tra
  i
  più
  significativi
  dell'intera
  Provincia
  di
  Bolzano,
  dalle
  Alpi
  Venoste
  fino
  alla
  Valle 
  Aurina.
  Le
  valutazioni
  complessive
  sono
  state
  sia
  di
  carattere
  qualitativo
  che
  quantitativo,
  analizzando
  sia
  i 
  principali
  parametri
  glaciologici,
  come
  ad
  esempio
  il
  rapporto
  AAR
  (Ablation
  Area
  Ratio),
  cioè
  il
  rapporto 
  tra
  le
  superfici
  del
  ghiaccio
  e
  quelle
  della
  neve
  vecchia
  (o
  nevato),
  che
  il
  contesto
  glaciologico 
  paesaggistico
  dei
  diversi
  siti.
  Questo
  ha
  consentito
  una
  valutazione
  generale
  circa
  l'andamento 
  dell'annata
  idrologica
  2012
  -
  2013
  e
  la
  sua
  determinante
  influenza,
  positiva
  o
  negativa,
  sul
  bilancio 
  glaciologico regionale. 
  Nella
  maggioranza
  dei
  casi
  di
  sopralluogo
  sono
  state
  effettuate
  
  misurazioni
  di
  variazioni
  frontali,
  rese 
  quest'anno
  più
  difficoltose
  per
  le
  particolari
  condizioni
  ambientali
  -
  specialmente
  meteorologiche
  -
  e
  per 
  la
  presenza
  di
  una
  grande
  quantità
  di
  materiale
  detritico
  nonché
  per
  le
  considerevoli
  portate
  dei
  torrenti 
  glaciali
  che
  costituiscono
  un
  ostacolo
  al
  guado
  e
  alla
  perlustrazione
  dell'area
  proglaciale.
  Infine
  anche
  la 
  presenza
  di
  consistenti
  accumuli
  di
  neve
  fresca
  recente
  ha
  impedito
  l'individuazione
  dei
  margini
  inferiori 
  frontali.
  Anche per le suddette difficoltà, per alcuni apparati sono stati eseguiti solo rilievi fotografici. 
  A
  completamento
  ed
  integrazione
  dei
  sopralluogi
  terrestri
  è
  stato
  effettuato
  un
  rilievo
  aereo,
  con 
  esecuzione
  di
  foto
  stereo
  prospettiche,
  sui
  ghiacciai
  della
  Val
  Martello,
  valle
  di
  Solda
  e
  Alpi
  Venoste,
  oltre 
  che sulle masse glaciali del gruppo dolomitico del Sasso Lungo.
  Sintesi dei risultati conseguiti
  La
  quantità
  dei
  dati
  raccolti
  e
  la
  distribuzione
  territoriale
  dei
  ghiacciai
  osservati
  possono
  considerarsi
  un 
  campione
  significativo
  per
  una
  visione
  globale
  sull'andamento
  del
  glacialismo
  
  
  
  
  dell'intera
  area.
  Il
  dato 
  più
  significativo
  emerso
  è
  che
  il
  bilancio
  glaciologico
  è
  risultato
  solo
  parzialmente
  negativo,
  in
  leggera 
  controtendenza rispetto alla vistosa riduzione delle masse gelate verificatasi negli anni precedenti. 
  A
  favore
  del
  bilancio
  di
  massa
  sono
  state
  anche
  le
  precoci
  nevicate
  tardo
  estive
  -
  autunnali
  (anno
  2013) 
  che, se pure non consistenti hanno fermato la forte ablazione glaciale.
  Riguardo
  all'inverno
  2012
  -
  2013,
  l'andamento
  meteorologico
  stagionale
  è
  stato
  caratterizzato
  da 
  consistenti
  precipitazioni
  nevose,
  ben
  distribuite
  nel
  corso
  del
  periodo
  e
  protrattosi
  anche
  oltre
  il
  mese
  di 
  giugno, con un'alternanza di periodi freddi seguiti da fasi miti con temperature elevate e oltre la media.
  Come
  si
  è
  detto,
  anche
  come
  conseguenza
  del
  volano
  meteo
  glaciologico,
  le
  conseguenze
  più
  vistose 
  osservate
  sono
  stati
  i
  consistenti
  arretramenti
  delle
  fronti.
  In
  alcuni
  casi
  sono
  stati
  misurati
  valori
  lineari 
  di
  arretramento
  compresi
  tra
  i
  5
  e
  i
  50
  metri.
  In
  contrasto
  con
  questa
  condizione
  si
  è
  osservata,
  per
  i 
  motivi
  prima
  evidenziati,
  una
  situazione
  sufficientemente
  favorevole
  nei
  bacini
  di
  accumulo,
  dovuta 
  all'estensione notevole del manto nevoso residuo ancora presente a fine estate. 
  Si
  deve
  dunque
  dividere
  la
  situazione
  riscontrata
  per
  i
  bacini
  di
  accumulo
  e
  quelli
  di
  ablazione
  per
  i
  quali 
  una
  ulteriore
  testimonianza
  dell'andamento
  sfavorevole
  è
  rappresentato
  dall'accentuazione
  e
  progressiva 
  deglaciazione
  di
  pareti
  e
  canaloni.
  Tale
  evento
  in
  molti
  casi
  ha
  determinato
  un
  evidente
  fenomeno
  di 
  franosità
  sulle
  superfici
  glaciali
  sottostanti
  con
  conseguenti
  nuovi
  accumuli
  detritici.
  Un
  ulteriore 
  fenomeno
  negativo
  osservato
  in
  alcuni
  apparati
  è
  stato
  il
  distacco
  di
  consistenti
  parti
  di
  ghiaccio
  il
  quale, 
  come
  massa
  ormai
  isolata,
  sarà
  destinato
  a
  esaurirsi
  nel
  tempo,
  con
  la
  conseguente
  comparsa
  sempre 
  più ampie finestre rocciose. 
  Andamento nivo-meteorologico dell' anno idrologico in Alto Adige
  (dati forniti dall' Ufficio Idrografico della Provincia di Bolzano)
  Dall'analisi
  dei
  dati
  climatici
  relativi
  all'annata
  2012
  -
  2013,
  appare
  evidente
  come
  una
  delle
  cause 
  principali
  del
  deficit
  di
  bilancio
  complessivo
  siano
  imputabili
  ad
  un
  aumento
  generalizzato
  delle 
  temperature globali che ha portato ad una ablazione estiva particolarmente consistente. 
  Per
  quanto
  riguarda
  la
  stagione
  invernale,
  invece,
  i
  dati
  mostrano
  un
  allineamento
  alle
  medie
  proprie
  del 
  periodo
  per
  quanto
  riguarda
  le
  temperature,
  mentre
  le
  precipitazioni
  sono
  state
  leggermente
  inferiori
  ai 
  valori attesi, anche se in febbraio si sono registrate abbondanti nevicate fino in bassa quota.
  Dopo
  una
  primavera
  meteorologica
  (marzo,
  aprile,
  maggio)
  più
  fredda
  del
  normale,
  si
  sono
  registrate 
  nella
  stagione
  estiva
  tre
  successive
  ondate
  di
  caldo.
  La
  prima
  si
  è
  verificata
  nella
  metà
  di
  giugno,
  ed
  è 
  stata
  seguita
  da
  irruzioni
  di
  aria
  fredda
  a
  seguito
  del
  passaggio
  di
  due
  fronti
  che
  hanno
  portato
  nevicate 
  che si sono spinte fino ai fondo valle più elevati.
  Con
  l'
  inizio
  
  del
  mese
  di
  Luglio
  hanno
  fatto
  ritorno
  delle
  condizioni
  tipicamente
  estive,
  con
  temperature 
  elevate e tempo stabile.
  La
  terza
  ondata
  di
  caldo
  è
  arrivata
  ad
  inizio
  di
  agosto
  quando
  si
  sono
  registrate
  le
  temperature
  più 
  elevate dell'intera annata. 
  Comunque
  tali
  significativi
  rialzi
  termici
  hanno
  prodotto
  effetti
  negativi
  limitati
  specialmente
  sui
  bacini
  di 
  accumulo
  più
  elevati,
  già
  consistentemente
  alimentati
  dalle
  precipitazioni
  solide
  di
  una
  primavera
  molto 
  ricca
  di
  precipitazioni,
  con
  nevicate
  fino
  a
  fine
  giugno
  che
  hanno
  garantito
  una
  importante
  copertura 
  nevosa al suolo.        
  Conclusioni
  A
  conclusione
  della
  campagna
  2013,
  sulla
  base
  dell'analisi
  dei
  dati
  raccolti,
  siano
  essi
  numerici, 
  fotografici
  o
  anche
  soltanto
  descrittivi,
  si
  può
  affermare
  come
  l'annata
  2012
  /2013
  ha
  portato
  da
  una 
  parte
  ad
  un
  risultato
  assolutamente
  negativo
  per
  il
  glacialismo
  per
  le
  fasce
  altimetriche
  meno
  elevate, 
  sicuramente
  in
  linea,
  come
  si
  è
  detto,
  con
  il
  generalizzato
  andamento
  negativo
  delle
  annate
  precedenti. 
  Mentre
  per
  i
  bacini
  più
  elevati
  le
  condizioni
  si
  sono
  dimostrate
  diverse.
  In
  sintesi,
  alla
  luce
  di
  queste 
  situazioni,
  è
  possibile
  ipotizzare
  che
  l'attuale
  trend
  climatico
  sta
  portando
  ad
  un
  complessivo
  leggero 
  innalzamento
  delle
  quote
  di
  glacializzazione
  dei
  bacini.
  Una
  condizione,
  questa,
  che
  fa
  seguito
  ad
  un 
  periodo invece dove i bilanci glaciali negativi hanno interessato anche le fasce altimetriche più elevate.
  Un
  appunto
  finale
  riguarda
  l'innevamento
  dovuto
  alle
  precipitazione
  di
  fine
  stagione,
  specie
  quelle
  
  della 
  metà
  del
  mese
  di
  Settembre,
  che
  nel
  complesso
  hanno
  ridotto,
  o
  talvolta
  sospeso
  i
  fenomeni
  ablativi
  del 
  periodo.
  Va
  ricordato,
  infatti,
  come
  ancora
  una
  volta
  si
  sia
  dimostrata
  sufficiente
  una
  sola
  settimana
  di
  caldo 
  intenso,
  anche
  a
  quote
  elevate,
  per
  sciogliere
  l'equivalente
  della
  neve
  caduta
  in
  un
  mese
  invernale, 
  confermando
  come
  siano
  state
  le
  caratteristiche
  termo
  pluviometriche
  dell'estate
  a
  governare 
  l'andamento globale del glacialismo alto atesino.
  Il responsabile:
   Pietro Bruschi                    
  
  
  
  
  Il coordinatore scientifico:
   Franco Secchieri
  Operatori del SGAA che hanno partecipato alla Campagna Glaciologica 2013
  Arervo
  B.,
  Barison
  G.,
  
  Bertinotti
  I.,
  Bruschi
  P.,
  S.,
  Degli
  Esposti
  PP.,
  
  Greco
  G.,
  Molina
  C.,
  Corbellini
  A., 
  Pattaro C., Polato A.,Rosa S., Rosan R., Sartori G., Scaltriti A., Seppi R., Todaro A., Tosi P.
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