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Sentiero Glaciologico della Val Martello Il sentiero glaciologico inizia pargheggio del rifugio Genziana e si snoda per una lunghezza di circa 10 chilometri con dislivello in salita di quasi 600m. L’itinerario è stato suddiviso in nove tappe, al termine di ognuna è stata sistemata una stazione o punto di sosta da cui effettuare le osservazioni. Il tempo di percorrenza, basato sulla velocità di un camminatore medio, si aggira attorno alle 5 ore, pause di osservazione comprese.
1 a tappa - 30 minuti Lasciata l’auto al parcheggio si segue il sentiero che porta al rifugio Corsi (2266m), costruito nel 1882 dal Club Alpino di Dresda, nel 1921 passò di proprietà del CAI di Milano che lo ricostruì nel 1927, dedicandolo alla memoria di Nino Corsi, sciatore e alpinista. Intorno al rifugio si notano una chiesetta ed alcuni ruderi, sede del comando militare austricao durante la Prima Guerra Mondiale. Nell’area antistante il rifugio e ai suoi lati numerose rocce lisciate e tondeggianti con striature causate dallo sfregamento del materiale morenico trascinato dal movimento del ghiacciaio 7000 anni fa.
2 a tappa - 15 minuti Dal rifugio Corsi si segue il sentiero fino al superamento del gradino di valle, da dove si ammira uno speldido panorama dominato dal Cevedale. Si raggiunge la seconda stazione situata sul bordo sinistro della diga di pietra (2318m), costruita con la tecnica del muro a secco utilizzando grandi massi, su uno di questo è incisa la data 1893. La costruzione di tale diga aveva lo scopo di dare sicurezza alla popolazione del fondovalle, bloccando eeventuali alluvioni. Il versante destro orografico è caratterizzato da un grande e articolato terrazzo su cui poggiano alcuni ghiacciai: Vedretta Serana e Ultima. Al centro della valle si notano le grandi morene, attribuibili alla piccola età glaciale e prodotte dalle lingue del ghiacciaio del cevedale e della Vedretta Lunga.
3 a tappa - 15 minuti Prima di attaversare la diga si può visitare la parte iniziale della forra formata dal rio Plima fino alla galleria artificiale, scavata per consentire il regolare deflusso delle acque in caso di piena improvvisa. Superata completamente la diga con una divertente passeggiata, si giunge ai piedi della partee rocciosa da cui scende una cascata formata dalle acque della Vedretta Alta. Qui si trova il successivo punto di sosta. Si nota il caotico accumulo di materiale dedritico, fra cui una torbiera, depositato in tempi recenti in seguito a frane e valanghe.
4 a tappa - 30 minuti La tappa si presenta come la più impegnativa dell’intero percorso; si risale il salto di roccia di quasi 200m di dislivello, seguendo il sentiero 3, fino al punto di sosta (2550m), posto sul sovrastante terrazzo. Spettacolare è la visione delle montagne circostanti fra cui spicca il Gran Zebrù. Si notano una serie di terrazzi, corrispondenti alle diverse fasi erosive, e cordoni morenici formatisi dai circhi delel Vedrette Alta e Ultima.
5 a tappa - 30 minuti Si riperende il percorso e, superata una piccola ma caratteristica pozza d’acqua, si prosegue fino a raggiungere la fronte delal Vedretta Alta, dove si trova il punto di sosta (2670m) presso un evidente segmale giallo sul alto destro orografico della fronte: si tratta delle segnalazioni utilizzate dagli operatori del Servizio Glaciologico del CAI Alto Adige per la misure di variazione frontale. L’ambiente in prossimità di una fronte glaciale si rivela sempre straordinario per la selvaggia bellezza che lo caratterizza, e questo vale anche per la Vedretta ALta. Si nota un arco morenico di for,azione recente, riferibile all’espansione glaciale del 1985. La notevole distanza fra il bordo del ghaccio e l’argine morenico corrisponde al ritiro negli ultimi anni.
6 a tappa - 15 minuti Procedendo lungo il bordo del ghiacciaio si notano alcune sue caratteristiche quali la struttura, il colore, gli strati, la forma e l’aspetto della parte inferiore dove il ghiaccio posa sul letto roccioso: questa rappresenta la fase culminante dell’intera esperienza del sentiero glaciologico. Segunedo il corso del torrente glaciale di sinistra si punta il fondovalle e per traccia di sentiero sulla cresta della morena il punto di sosta presso un grosso masso con alcune sigle, in colore giallo, poste dagli operatori glaciologici. Intressante è la visione panoramica della lingua del ghiacciaio da una parte e dell’intero vallone di sinistra, chiuso tra le due grandi morene laterali.
7 a tappa - 15 minuti Da quest’ultimo punto di sosta (2650m) si discende la morena e seguendo il sentiero di raggiunge il rifugio Martello (2610m); costruito del 1081 di proprietà dell’AVS, sorge su un terrazzo panoramico, base ideale per escursioni alpinistiche ad impostanti cime; dal Cevedale alla Venezia, dalla Marmotta alla Serana e attraverso la Forcola il Val di Pejo nel Trentino. Si nota di fronte al rifugio l’ampio bacino dei ghiacciai dell aForcola, con una interessante morena antistante, e del Cevedale, delimitato dalla cresta rocciosa che sale fino al Zufall; poi in senso orario il grande bacino della Vedretta Lunga.
8 a tappa - 30 minuti Lasciato il rifugio MArtello si scende sul fondovalle seguendo il sentiero 103; durante il tragitto si possono notare alcuni depositi morenici nell aparte centrale della valle a qualche centinaio di metri dalla diga: il più esterno testimonia la presenza di una lingu aglaciale fino ai 2300m di quota. Costeggiando il rio Plima e attraverso un piccolo ponte sul torrente alimentato dalla cascata proveniente dalla Vedretta Alta, si raggiunge la diga di pietra. Questo punto di sosta si trova compreso tra le soste della 3 a e 4 a tappa, pertanto le osservazioni possibili sono le stesse già evidenziate.
9a tappa - 30 minuti Dalla diga si torna al rifugio Corsi e seguendo il sentiero si raggiunge la zona di arrivo dove sorge l’Hotel Paradiso. Costruito negli anni 1933/35 con grande sforzo, venne aperto al pubblico nel 1937; durante la Seconda Guerra Mondiale divenne sede del comando militare tedesco; acquistato nel 1952 da un privato, che lo ristrutturò e lo dipinse di rosso, passò successivamente nel 1966 alla famiglia Fuchs.
2011 Accompagnamento di un gruppo di turisti
2004 Accompagnamento del gruppo Seniores CAI di Merano
2010 Accompagnamento del gruppo CAI di Rovereto
2013 Accompagnamento del gruppo CAI di Salorno
2013 Accompagnamento del gruppo CAI di Merano