Vedretta di Soi Toponimi: Soyferner; Gruppo Montuoso: Ortles - Cevedale Numero ghiacciaio: CGI-718 (I4L00112105) Bacino idrografico: Plima, Adige Coordinate UTM: 32TPS 3717 5248 Tipo: Ghiacciaio montano, circo composto Esposizione Prevalente: Nord Est Ritiro ultimo anno: -23m Ritiro dal 2014: -114m Note: Ghiacciaio composto che da Cima Gioveretto scende in un esteso vallone in direzione nord verso la Val Martello.
Nel complesso le condizioni mostrano uno stato di accentuata riduzione soprattutto nel settore di destra orografica, ospitato nel circo settentrionale dell’antecima nord del Gioveretto. Nella parte più elevata vi è la presenza di grandi accumuli di detriti franati dalle pareti dopo la loro deglaciazione. Attualmente la lingua risulta definitivamente separata in due distinti lobi.
2009
(Operatori: Bruschi P., Greco G.)
Risulta evidente lo stato di arretramento della fronte e nello spessore; in aumento la copertura detritica e il roccione montonato nella zona centrale. E’ verosimile ipotizzare la presenza di ghiaccio morto che si prolunga verso valle.
2006
(Operatori: Bruschi P.)
Altre immagini
2005
2000
2003
2013
Come nella quasi totalità dei ghiacciai rilevati quest’ anno, una consistente copertura di neve invernale occupa più dei 2/3 dell’ intera superficie. La lingua di destra ha subìto un ritiro modesto (62 m. in 5 anni), mentre quello di sinistra si trova ormai al di sopra del grande roccione mediano, fortemente crepacciato nel cambiamento di pendenza. Ampie placche di neve consistente sono presenti anche nelle quote più basse. Moderato il deflusso dei due torrenti principali.
2014
(Operatori: Bruschi P.)
Le condizioni del ghiacciaio, rispetto al 2014, appaiono decisamente critiche a causa della forte riduzione imputabile all’andamento meteo climatico dell’annata: è evidente la riduzione di tutta la fronte, molto frammentata e coperta da una abbondante quantità di detrito morenico. La copertura di neve invernale e nevato si estende solamente sulle fasce più elevate del bacino; la lingua principale, ormai al di sopra del grande roccione mediano, si presenta fortemente crepacciata in corrispondenza del cambiamento di pendenza del letto roccioso. Alcune consistenti masse di ghiaccio morto, coperto da abbondante detrito, sono presenti anche nelle quote più basse. Notevole il ruscellamento osservato alla fronte.
2015
(Operatori: Barison G.,Bruschi P.)
Apparato in generale costante arretramento; sulla fronte frastagliata si presentano importanti accumuli detritici, in particolare sulla dx orografica; residui di valanghe fino alla quota della stazione fotografica. Alcune consistenti masse di ghiaccio morto, coperto da abbondante detrito, sono presenti anche nelle quote più basse. Notevole il ruscellamento osservato alla fronte.
2016
(Operatori: Barison G.,Samperi R.)
2016
L’aspetto generale del ghiacciaio mostrava inequivocabilmente i segni di una annata fortemente deficitaria, con una consistente riduzione sia areale che volumetrica. Anche dal punto del bilancio di massa, la situazione appariva critica anche per la mancanza di neve vecchia e per l’evidente riduzione delle aree di nevato in quota, praticamente assenti nel ramo destro. Questo settore si presentava coperto da una grande quantità di materiale detritico, quasi una premessa alla sua trasformazione in rock glacier. L’intero sito si presentava completamente deglacializzato, con i canaloni praticamente privi anche di masse residue di nevato. Scomparso il conoide generato dalle consuete valanghe in prossimità della fronte. .
2017
(Operatori: Barison G.,Montesani G., Samperi R.)
Nonostante il sopralluogo anticipato all’inizio agosto, l’aspetto generale del ghiacciaio mostrava inequivocabilmente i segni di un’annata fortemente deficitaria, con le indicazioni, quantomeno qualitative, di una consistente riduzione sia areale che volumetrica. La neve vecchia e/o nevato era presente solamente sulla parte alta del bacino, ed anche alcune modeste placche di nevato rimanevano sulle rocce a fianco del ghiacciaio. E’ stato posto un nuovo segnale alla fronte (ramo alla sinistra orografica) perché tra non molto tempo sarà il solo ramo alimentato dal bacino superiore. La fronte su questo ramo si presentava pulita e facilmente individuabile nel suo contorno. La lingua di ghiaccio del ramo di destra del ghiacciaio, si presentava molto sottile e ricoperta da una notevole quantità di materiale morenico. Una notevole frana era caduta dalla parete andando a depositarsi sul centro del ghiacciaio, evidenziando la consistente fase di deglaciazione anche del possibile permafrost. Notevole quantità di acqua presente sul torrente glaciale.
2018
(Operatori: Barison G., Samperi R.)
Il ghiacciaio, in buona parte coperto da neve vecchia (caduta nella tarda primavera) che si è mantenuta anche nelle numerose placche a valle della fronte, evidenzia una condizione di forte riduzione sia dello spessore che dell’area, specialmente sulla colata di destra. Una estesa massa di neve residua, presente sul settore destro, ricopriva anche parte della zona frontale. Sulla parte centrale di questo ramo si notava una estesa copertura di materiale morenico. Le due colate del ghiacciaio sono risultate oramai definitivamente non sono più collegate, perché divise da un consistente cumulo di materiale morenico, sotto al quale potrebbe ancora permanere una massa di ghiaccio morto. La colata di destra (orografica), molto più ridotta rispetto a quella di sinistra, faceva supporre una situazione di rapido esaurimento, anche a causa delle numerose frane provenienti dalla sovrastante parete rocciosa.
2019
(Operatori: Barison G., Sartori G., Seppi R.)
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Il ghiacciaio si presenta coperto a chiazze da uno strato di neve invernale che scende fino a quote inferiori alla fronte, a circa 2700 m. Sul ramo destro è sempre maggiore l’accumulo di detrito. Dalle fronti dei due rami fuoriesce un ingente flusso d’acqua che alimenta due impetuosi torrenti. Restringimento del corpo glaciale in corrispondenza della rampa situata nel settore centrale, con maggiore emersione dei contrafforti rocciosi laterali.
2020
(Operatori: Barison G., Rosa S., Rosan R.)
Il ghiacciaio si trova in una situazione di continuo regresso lineare e di riduzione di spessore. La presenza di neve recente non ha consentito una valutazione dello stato delle attuali fronti e dell’intero corpo glaciale. Solo sul ramo orografico sinistro è stato possibile definire una corretta misura delle variazioni frontali che hanno evidenziato un forte regresso ed una notevole perdita di spessore. Nuovi crepacci si sono formati sul settore superiore, ramo di sinistra. A causa della copertura di neve recente sul ramo destro non è stato possibile effettuare adeguate osservazioni e misure di variazione.
2021
(Operatori: Barison G., Rosa S.)
Sono parse evidenti le condizioni di notevole diminuzione di spessore della massa gelata ed un sensibile regresso delle fronti. Aumentata la copertura detritica causa le frane provenienti dalle sovrastanti pareti verosimilmente a causa dello scioglimento del permafrost. Rilevata la presenza di una gigantesca frana proveniente dal sovrastante canalone. Causa la copertura detritica sul ramo destro non è stato possibile rilevare con esattezza la posizione della fronte che comunque è risultata molto assottigliata e frastagliata. Sul settore superiore del ramo sinistro era presente una notevole quantità di materiale detritico e sono risultate sempre più ampie le finestre di roccia che emergono dal ghiacciaio. Il giorno del sopralluogo è stata rilevata una notevole portata d’acqua nei torrenti che fuoriescono dai due rami del ghiacciaio.
2022
(Operatori: Barison G., Baraldo E.)